L’Importanza di non prendere decisioni quando sei troppo triste, troppo felice o troppo arrabbiato : Un consiglio antico per la vita moderna

Hai mai preso una decisione importante quando eri in uno stato di gioia, tristezza o rabbia? Se sì, probabilmente sai già quanto sia pericoloso fare scelte cruciali quando le emozioni sono in pieno fermento. Un consiglio saggio che risuona attraverso i secoli, e che viene direttamente dal cuore della saggezza buddista, ci dice esattamente questo: “Mai prendere decisioni quando sei troppo triste, troppo felice o troppo arrabbiato.”

Questo consiglio, sebbene nato nell’ambito di una pratica spirituale, può essere applicato a ogni aspetto della vita quotidiana moderna. Immagina di essere in una situazione in cui la felicità ti pervade completamente: hai ricevuto una promozione al lavoro o hai incontrato qualcuno che ti fa battere il cuore più velocemente. È facile lasciarsi trasportare dall’entusiasmo e prendere decisioni impulsivamente, senza valutare appieno le conseguenze a lungo termine. In questi momenti di euforia, è cruciale fare un passo indietro, respirare profondamente e riflettere attentamente prima di agire.

Allo stesso modo, quando siamo immersi nella tristezza, è difficile vedere oltre il velo del dolore. Le decisioni prese in uno stato di profonda tristezza possono essere dettate dal desiderio di alleviare il dolore immediato, senza considerare le implicazioni a lungo termine. Potremmo essere inclini a fare scelte che, sebbene sembrino giuste al momento, potrebbero portare a pentimenti o rimpianti in seguito.

E che dire della rabbia? È come un fuoco che divora tutto ciò che trova sul suo cammino. Quando siamo arrabbiati, la nostra visione è offuscata dalla furia, e le decisioni prese in questo stato possono essere motivate dal desiderio di infliggere dolore o di ottenere vendetta. Tuttavia, l’ira è un pessimo consigliere, e le decisioni prese in un momento di rabbia possono avere conseguenze devastanti che durano ben oltre la collisione iniziale.

La saggezza di questo consiglio buddista sta nel riconoscere che le nostre emozioni possono distorcere la nostra percezione della realtà. Quando siamo sopraffatti dalla felicità, dalla tristezza o dalla rabbia, è difficile mantenere una prospettiva equilibrata e razionale. Invece di agire istintivamente, è importante concedersi del tempo per elaborare le emozioni, per calmarsi e per riflettere in modo obiettivo prima di prendere qualsiasi decisione importante.

La meditazione può essere un’utile pratica per sviluppare la consapevolezza emotiva e la capacità di gestire le emozioni in modo sano. Imparare a riconoscere quando le emozioni stanno prendendo il sopravvento e a dare loro lo spazio di cui hanno bisogno senza lasciarle dominare la nostra mente è una abilità preziosa che può migliorare notevolmente la qualità delle nostre decisioni e, di conseguenza, della nostra vita.

Quello enunciato nel titolo è un principio che risuona con la saggezza eterna, indipendentemente dalle credenze spirituali personali, e che può servire come guida preziosa nella navigazione delle acque spesso turbolente della vita quotidiana.

Se avrete voglia di approfondire vi consiglio i libri del maestro Thich Nhat Hanh e perchè no, vi consiglio anche il mio dal titolo “Un monaco in azienda – Le relazioni come asset aziendale strategico”

Buona vita

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