Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare. Ho visto potere e paura trasformare uomini in ombre, idee in sussurri. Ma ho anche visto la speranza nascere dove meno te lo aspetti, relazioni autentiche fiorire nel terreno più arido.
Ecco il prossimo libro potrei iniziarlo così se solo mi sedessi un attimo a ripercorre gli ormai decenni di ascolto e affiancamento.
La consapevolezza del potere nei ruoli apicali
Immaginate, per un momento, di essere al vertice di un mondo aziendale, di sentire il peso del potere nelle vostre mani, di vedere ogni decisione riverberare attraverso la struttura dell’organizzazione. Da qui, dalla cima della piramide, il potere appare come una forza tangibile, un vento che si può plasmare a proprio piacimento. Ma questo vento, questa forza, non è sempre un bene. Può irrigidire le relazioni, trasformare le comunicazioni in ordini e le interazioni in monologhi. In questo mondo, il controllo si impone, ma l’innovazione soffoca, i pensieri freschi e le idee nuove non trovano aria per respirare.
La consapevolezza del potere nei ruoli subordinati
E poi c’è l’altra faccia della medaglia. Quelli che stanno in basso, che percepiscono il potere come un peso schiacciante, un’ombra minacciosa che li costringe alla conformità. Qui, tra i ruoli subordinati, l’insicurezza e la vulnerabilità crescono come erbacce, soffocando il coraggio di esprimere idee, di proporre soluzioni. La paura di non essere ascoltati, di subire ripercussioni, è una catena invisibile che lega ogni parola, ogni gesto. E così, il potenziale creativo si disperde nel nulla, lasciando solo un terreno arido e sterile.
Dinamiche di forza e debolezza
In questo mondo, dominato da dinamiche di forza e debolezza, le relazioni sono come specchi deformanti. Riflettono ruoli, non persone. Ogni interazione diventa un atto, una recita dettata più dalla posizione occupata che dalla vera essenza dell’individuo. Le relazioni si riducono a transazioni, a un freddo scambio di obblighi e doveri. Dove sono l’autenticità, il rispetto, la collaborazione genuina? Perdute, tra i frammenti di un sistema che vede solo gerarchie e non umanità.
Promuovere relazioni autentiche
Ma c’è speranza. Esiste una via per abbattere queste barriere, per trasformare questa struttura rigida in un organismo vivo e respirante. Si chiama leadership inclusiva, una guida che non si erge al di sopra, ma cammina accanto. Una leadership che ascolta, che crea spazi sicuri dove ogni voce può risuonare, dove ogni idea può germogliare. Riconoscere e valorizzare il contributo di ognuno, indipendentemente dal ruolo, è la chiave per costruire fiducia, per alimentare il rispetto reciproco.
Strumenti e pratiche
Ci sono strumenti e pratiche che possono trasformare questa visione in realtà. Per esempio il mentoring e il coaching aprono canali di dialogo, che creano ponti tra livelli diversi dell’organizzazione. Programmi di sviluppo professionale che nutrono la crescita individuale e collettiva, che spogliano il potere delle sue connotazioni negative, trasformandolo in un supporto. Processi decisionali trasparenti e inclusivi che fanno sentire tutti parte di un tutto, che cancellano le linee di divisione e costruiscono un senso di appartenenza.
Le relazioni efficaci tra ruoli aziendali diversi sono possibili. Richiedono impegno, richiedono coraggio. Richiedono una visione che va oltre la gerarchia, oltre il potere. Richiedono un ritorno all’essenza dell’umanità, alla collaborazione, al rispetto reciproco. Solo così, solo allora, potremo vedere un’organizzazione crescere e prosperare, affrontare le sfide con la forza di un unico, potente, organismo vivente.
Buona vita!!